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5lJ3 libro ch’ella non abbastanza corrispondesse all’aspettazion conceputane. Perciò il pontefice cercò studiosamente di sopprimerne tutte le copie; dal che è venuta la rarità di questa edizione, l’altissimo prezzo a cui ella suol porsi, e la frode di coloro che, mutando il frontespizio, spacciano per edizione di Sisto la posterior di Clemente. Morto poco tempo appresso quel papa, Gregorio XIV formò una congregazione di molti teologi, fra’ quali, oltre i già nominati in addietro, ebber luogo i cardinali Marcantonio Colonna, Agostino Valiero e Fi lerigo Borromeo, Pietro Ridolfi da Tossignano Minor conventuale, vescovo allora di Sinigaglia, ed altri, i nomi de’ quali si posson vedere nell’ opuscolo del sig. Giambernardino Tafuri, in cui ha pubblicato un frammento degli Atti di questa congregazione (Calogerà, Racc. t 31, p. 155, ec.). E questi, presa di nuovo a esaminar la Volgata, ne diedero finalmente sotto Clemente VIII nel 1592 una nuova edizione. Le quali cose io accenno sol brevemente, perchè notissime a tutti, e in mille libri narrate. Di molti fra que’ teologi mentovati poc’ anzi abbiamo già parlato, o parleremo altrove a luogo più opportuno. Io dirò qui solamente di Antonio Agellio, cherico regolare teatino e natio di Sorrento, di cui, oltre gli scrittori del suo Ordine, ha diligentemente parlato il co. Mazzucchelli (Scritt. ital. t. 1, par. 1, p. 181) (a). (a) Più esatte ancor son le notizie che di questo scrittore ci ha date il P. d’Afflitto { Mem. degli Scritt, napol. t. 1, p. 133), il quale osserva che Aiello ne fu il vero cognome, benchè egli latinamente si chiamasse Agellio.