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SECONDO 5yi tempi di Pio V e di Gregorio XUI si era pensato a pubblicar di nuovo con maggior diligenza la greca Version de’ Settanta. Molti dei' più dotti teologi furono a ciò impiegati, e tra gl’italiani furono i cardinali Sirlelo e Antonio Cai alla, c inoltre Latino Latini, Mariano Vittorio, Antonio Agellio teatino, Roberto Bellarmino e Paolo Comitolo gesuiti, e Fulvio Orsini (Le Long. l. c p. 187, ec.). Per opera di essi e di altri Oltramontani, fra’ quali molto affaticossi singolarmente Pietro Morino francese, usci finalmente in Roma a’ tempi di Sisto V nel 1587 la magnifica edizione della Version de’ LXX. L’anno seguente fu posta in luce nella stessa città la traduzion latina della stessa versione, di cui la principal lode si dee a Flaminio Nobili lucchese, uomo assai dotto, professore di filosofia nell'università di Pisa e autor di più opere filosofiche, ascetiche e morali. di cui, oltre altri scrittori, dice gran lodi il Caro in due lettere a lui scritte (t. 2, lett. 148, 202). Ma la più celebre fu l’edizione della Volgata fatta a’ tempi di Sisto V, e venuta in luce nel i5t)0. 11 Nobili, l’Agellio, Lelio Landi da Sesse teologo del cardinale Caraffa, e poi vescovo di Nardò, il Morino e Angiolo Rocca agostiniano furono quelli che in tal lavoro occuparonsi principalmente e Sisto V volle egli stesso rivederla ed esaminarla minutamente. Ma benchè dottissimi fosser gli uomini in ciò adoperati, e benchè niuna diligenza e niuna fatica da essi si ommettesse, appena nondimeno cominciò questa edizione a correr per le mani de’ dotti, che vi si ravvisarono parecchi errori, e parve