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« skcosdo 58y versione del Brucioli, cioè nel 1538, uscì alla luce in Venezia quella di Sante Marmocchini domenicano natio di S. Cassiano nella diocesi di Firenze; il quale però, come osserva il P. le Long, si prefisse anzi di correggere e migliorare quella del Brucioli, che di darne una nuova. Di lui e di altre opere da lui o ideate o composte parlano i PP. Quetif ed Echard (Script. Ord Praed. t 2, p. 124). Un’ altra versione italiana fu pubblicata in Ginevra nel 1562, la quale in somma è quella stessa del Brucioli, ma quanto allo stile corretta e fatta più elegante; e di essa vuolsi che fosse autore un cotal Filippo Rustici, di cui non si ha alcun’altra notizia (V. Gerdes. Specimen Ital. reform. p. 3 29). Finalmente, per tacere di alcune versioni di libri particolari della sacra Scrittura, e di altre che non han mai veduta la luce, abbiamo due versioni del Testamento nuovo, una di Zaccaria da Firenze domenicano, stampata la prima volta in Venezia nel 1536, l’altra di Massimo Teofilo stampata in Lione nel 1551, la qual seconda dal le Long si annovera tra le versioni de’ Protestanti. L1I. Più saggiamente si adoperarono altri o ad intraprendere nuove versioni latine, o a Ferrara, o che almeno godesse della protezione del duca Alfonso 1; perciocché in questo ducale archivio si conserva una lettera da lui scritta da Venezia a’ 17 di luglio del i538 al duca Ercole li, in cui gli dà avviso di aver tradotta e comenlata tutta la sacra Scrittura, la quale in gran parte è a lui dedicata in memoria delta servitù che già aveva avuta col duca Alfonso di lui padre, che frattanto gli manda la traduzione delle Pistole e degli Evangelii che si leggono tra Tanno. Lli. Altro lati» rbr m'orno alla millantiti!«-