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I SECONDO 585 nitri opuscoli del Folengo, di cui non giova il far distinta menzione. L. Del terzo degl'interpreti nominati poc’anzi, cioè di Sisto da Siena, appena io ho che aggiugnere a ciò che ci han detto i PP. Quetif ed Echard (Script. Ord. Praed. t 2, p. 206, ec.). Nato da genitori ebrei, e venuto in età ancor giovanile alla fede, entrò poscia nell’Ordine de Minori, e vi esercitò per più anni e con grande applauso il ministero dell evangelica predicazione. Pare ch’ egli fosse per qualche tempo direttor dello spirito di quel pazzo dell’Aretino, quando costui volea sembrare divoto. Perciocchè questo scrivendo a f Sisto da Siena, e ringraziandolo d’una lettera che gli avea inviata, dice di se medesimo che per grado della natura gli è padre per gli anni, e in quanto al merito del Sagramento figliuolo nello spirito (Aret. Lett. l. 4, p. 56). E poco mancò che il confessore non si rendesse più reo del suo penitente. Sisto si lasciò per tal modo avvolgere nelle opinioni de’ novatori, che, fatto prigione, era già stato condennato all’estremo supplicio. Ma f Michele Ghislieri, che fu poi Pio V, scorgendo nel talento di Sisto il gran vantaggio che avrebbe potuto recare alla Chiesa, si adoperò per modo, che il fece ravvedere de suoi errori, e gli ottenne il perdono dal pontef Giulio III. Sisto allora dall'Ordine de Minori passò a quello de’ Predicatori (a), e in (a) 11 convento di Santa Alalia delle Grazie in Milano fu quello a cui fu inviato per opera di F. Michele Ghislieri, che fu poi Pio V, Sisto da Siena, perchè