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t LiRno di Mantova, o\’era allora il Cortese clic fu poi cardinale, con lui seppe finger sì bene, ch egli scrisse a’ il' aprilo al cardinale Contarini, lodando molto il Vergerio. e pregandolo a ottenergli dal papa la cessazione di una pensione posta sul suo vescovado: Al presente si ritrova con sua Signoria cioè col! cardinale d'Cste) il V'ergerò Episcopo di Capo d Istria, qual mostra un ardentissimo desiderio dell onore del Signor Dio, e penso, che pur debbia fare, qualche frutto. Esso Monsignore di Capo d Istria mi ha fatta molta istanzia, che debbia raccomandarlo a Vostra Signoria per una certa pensione, qual è sopra il suo Vescovado, e desidera esserne liberato; e perchè mi pare giustissima petizione, il raccomando con tutto il cuore a V. S. Reverendi ss. Dice esserli data qualche speranza, che a quello, a cui esso paga, sia dato qualche contraccambio (Cortes. Op. t. 1, p. 129) C). (*) Una lettera scritta da Tommaso Badia allora maestro del sacro palazzo e poi cardinale al cardinale Contarini a’28 di dicembre del 1540 dal colloquio di Vormazia, ov’egli pur si trovava, ci fa conoscere che il Vergerio continuava a fare istanze per esser liberato dalla pensione, ma che il Badia conosceva (fin d allora, ch’ ei macchinava cose poco vantaggiose alla Chiesa: il Vescovo di Capo d Istria ha scritto al Reverendissimo (d Inghilterra ed al Reverendissimo di S. Croce per liberare il suo Vescovato da quella pensione, et hami comandato, che ancora io scriva a V. S. Rever per questo; onde per satisfarlo vi scrivo, che per amor di Dio fate con N. S. buono effetto. Mi ha giurato sopra il petto suo, che levata questa pensione, ovvero data ferma promessa di levarla,