Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/537

SECONDO 5a3 stesso anno fu da lui mandato a Firenze ed a Siena, per trattare d" introdurre in questa seconda città una guardia imperiale; e su ciò si raggirano molte delle accennate lettere del Muzio, che si scuopre in esse uom saggio e di molta prudenza, e sincero e fedel servidor del suo padrone. Nell’aprile del 15.^7 fu per comando di D. Ferrante a Genova: e tornossene tosto in Toscana pel suddetto affare, che ivi il tenne occupato quasi tutto quell anno. Nel gennaio del 1548 il troviamo in Venezia, colà mandato da D. Ferrante per conoscere se nulla si avea a temere dalle disposizioni di quella Repubblica. Altre lettere da lui scritte a don. Ferrante cel mostrano in Brusselles nel marzo e nel giugno del 1549 Tornato nell anno stesso in Italia, fu da esso mandato nel novembre a Roma j e pare che il principal motivo di questa spedizione fosse la premura di avere in Roma chi scrivesse minutamenre le vicende del conclave che allora si stava tenendo, e che terminossi poscia a 7 di febbraio del 1550 coll elezione di Giulio III. In fatti moltissime sono le lettere, e minutissime le relazioni che nello stesso archivio conservansi, scritte in quell occasione dal Muzio a D. Ferrante. Nell anno stesso fu due volte a Venezia, ed ivi era ancora nel finir del dicembre e nel maggio del 1551, d'onde tornato a Milano, e rispedito a Venezia, ebbe nel viaggio in Mantova una grave malattia, da cui a grande stento campò. Giunto a Venezia, scrisse a D. Ferrante a 6 di febbraio del 1552 una lettera, la qual sola basta a scoprire la sincera pietà del Muzio. Io non ne \ 1