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4y4 libro allora agli studi teologici, e per meglio istruirsene passò in Francia nel 1532, e vi si trattenne circa dieci anni. Tornato indi in Italia, fu inviato al concilio di Trento, ov egli ebbe campo a spiegar largamente non solo il suo vasto sapere, ma ancora la sua indole bellicosa; perciocchè gravi contese vi ebbe per diverse opinioni con altri teologi dell’ Or din suo, come con Bartolommeo Caranza, con Domenico Soto, con Bartolommeo Spina maestro dei sani y palazzo; e le contese non si ristettero in semplici dispute a bocca, ma si fecer pubbliche con più libri stampati dagli uni contro gli altri, in alcuni dei quali non vedesi (quella saggia moderazione che al luogo, al tempo e all argomento si conveniva; e di questo suo talento nel battagliare avea egli già data pruova ne’ libri scritti contro del Gaetano, come al principio di questo capo si è detto. L’an 1553 il pontef Giulio III che avea avuto il Catarino ancor secolare a suo maestro in legge, e che dal vescovado di Minori conferitogli da Paolo III nel 1557 avealo due anni prima trasferito all’arcivescovado di Conza, chiamollo a Roma; ed era comune opinione ch’ei dovesse ricever l’onor della porpora; ma nel viaggio sorpreso in Napoli da mortal malattia, ivi finì di vivere agli 8 di novembre del detto an 1553; le quali circostanze della vita di questo dotto teologo si posson vedere più ampiamente distese e con opportuni monumenti provate dai’ padri Quetif ed Echard (Script. Ord. Praed. t 2, p. 144, ec.); presso i quali ancora si troverà un esatto catalogo di tutte l’ opere teologiche