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4^0 LIBRO ¡uveiti uni ex paucis ingenioso ac prudenti (Epist. l. 4), nella quale con lui si rallegra di questa legazione affidatagli. Essa non ha data, ma certo fu scritta prima del 1533, nel qual anno stampossi l’opera del Perbuono. Poichè venne alla sua Chiesa, benchè dovesse starne più volte di nuovo e per lungo tempo assente, se le mostrò nondimeno vero pastore e: padre e Modena vide a’ tempi di questo gran vescovo fondato il seminario de' chierici, e un luogo pio per l’educazione di più giovinetti, detto di S. Bernardino, introdotti nella città i Gesuiti, e celebrati diversi sinodi (Ughell, et Vedriani, Stor. di Mod. t. 2. p. 544.ee.). Cassai più avrebbe operato a vantaggio di questa sua Chiesa il Morone, se il suo sapere e la sua rara prudenza non l avessero per comando dei' romani pontefici chiamato sovente altrove. Nel 1536 fu da Paolo III destinato nuncio ordinario a Ferdinando re ile’ H orna ni, e gli fu ingiunto principalmente d intimare il general concilio da celebrarsi (Pallav. Stor. del Conc. di Ti'ento, t. 4 ì c. 1). Destinato nel 1540 a intervenire alla Dieta di Spira, e questa per cagion della peste radunatasi in vece in Hagenau, dice il Frickio che il Morone ricusò di portarvisi, perchè avea comando dal papa d’intervenirvi soltanto, ov ella si tenesse a Spira. Ma le lettere del Morone stampate fra quelle del Polo ci mostrano chiaramente ch’ egli era in Hagenau nel tempo della Dieta (Poli Epist. t. 3, Diatr. p. 262, ec.); e il Pallavicino, citato dal Frickio, afferma ciò del cardinale Cervini legato, non già del nuncio Morone (Pallai.