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SECO MIO 471) ,|ual elezione è probabile che avesse gran parte la riconciliazione due anni prima avvenuta dell’imp Carlo V con Girolamo di lui patire, cb’cgli avea l’atto chiuder prigione per sospetti contro di lui concepiti, e il desiderio del papa di tener sì amico l’imperadore, il cui sdegno avea già provato con troppo suo danno. Non potè però il Morone venir sì presto al possesso della sua Chiesa; perciocchè Alfonso duca di Ferrara avrebbe voluto quel vescovado per Ippolito suo nipote arcivescovo di Milano. Finalmente nel 1533, avendo il Morone promesso di pagare ad Ippolito 400 scudi d’oro di annua pensione, gli fu permesso di entrare al possesso; e venuto a Modena, celebrò la sua prima Messa in questa cattedrale a’ 25 di marzo. Di questa notizia siam debitori agli Annali mss di Alessandro Tassoni da noi più volte citati: Et dicto anno (cioè nel 1533) venit Joannes Moronus juvenis Mediolanensis Episcopus Mutinensis ad Episcopatum suum, (quem Alphonsus Estensis diu occupaverat qui invicem convenerunt ut Episcopatus daret 400 aureos Hippolito Estensi Archiepiscopo Mediolani quotannis nomine pensionis, quasi invito Pontifice. Et die 25 Martii dictus Episcopus dixit suani primani Mi ssa in in Ecclesia Cathedrali Mutinae cum Indulgenti a plenaria. Nel tempo ch’egli, nominato già vescovo, non poteva ancora esercitare il suo impiego, fu dal pontefice inviato in Francia per indurre quel re alla pace. Ciò ricavasi da una lettera di Girolamo Perbuono, da noi già nominato, scritta al Morone: Joanni Morono electo Mutinensi,