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47 4 i inno benejicium, sai solimi vicini necessaria. Questo scrittor medesimo altrove lo dice l'r. Thonmm de Abbatiis, vulgo di quelli dall' Abbadia, fil. qu. Alberrini de la Batia (ad ann. i5 ju). Di lui non abbiamo alle stampe che la lettera poc'anzi indicata. I detti scrittori però ne accennano alcune altre da lui composte, che non han veduta la luce. Egli ebbe ancor parte nella scrittura che fu distesa dalla congregazione di cui era membro, e della quale passiamo ora a parlare. XJX. I nove dottissimi uomini che la coni. ponevano, e a" quali da Paolo III era stato ingiunto di suggerire i più opportuni e i più efficaci rimedii ai' mali da cui era travagliata la Chiesa, veggendo che i novatori prende* ano a pretesto della lor ribellione molti gravi abusi che nella Chiesa medesima si erano introdotti, e che continuamente gridavano alla riforma, benchè al tempo stesso scotessero il giogo delle leggi divine ed umane, pensarono che dovesse il pontefice intraprendere una rigorosa riforma, e toglier gli abusi e gli scandali così dalla sua corte, come da tutte le chiese cattoliche. A tal fine scorrendo essi col lor pensiero su varii capi, a'quali sembrava che la riforma fosse più necessaria, distesero una scrittura che fu intitolata Consilium de lec tori un Cardinalium et aliorum Praelatorum de emendanda. Ecclesia S. D. N. D. Paulo III, ipso jubente, conscriptum et exhibitum; e fu stampata in Roma nel 1538. Ma il successo del lor disegno non fu tanto felice, quanto retta era stata la loro intenzione. 1 Protestanti