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4Go LIBRO e insicm famigliare ch’ebbe per lui riverenza ed amore al par di figlio. Tra i fratelli ch’egli ebbe, Giulio più degli altri imitollo nel coltivare felicemente gli studi. Jacopo nel 1517 gli ottenne un canonicato nella chiesa de’ ss Lorenzo e Damaso, e abbiamo una leggiadrissima lettera italiana scritta in questa occasione da Giulio a Latino Giovenale (Sadol. Op. t. 2, p. 254, ed. Veron.). Ma poco tempo egli visse, sorpreso da immatura morte in età di soli 26 anni nel 1523, come raccogliam da una lettera di Girolamo Negri, in cui dice che Jacopo pensava, di scrivere un libro a consolazion di se stesso per questa morte (Lettere de Principi, t. 1, p. 97). L iscrizion con cui Jacopo ne onorò il sepolcro, e ch è riferita dall ab Costanzi (post Vit. Sadol. p. 108), lo dice giovane nelle greche e nelle latine lettere versatissimo, e ornato di erudizione sì grande e di sì rari costumi, che non poteasi ammirare nè lodare abbastanza. Abbiamo innoltre veduto altrove di quanto prodigiosa memoria ei fosse dotato (t. 6, par. 2, p. 569). Più celebre ancora fu Paolo, figliuol di un cugino del cardinale, ma da lui amato non altrimente che figlio. Ei nacque in Modena nel 1508, e fu dapprima scolaro in Ferrara di Giglio Gregorio Giraldi (Sadol. De Uberor. iris Ut. I. 3, Op. ed. Ver on. p. 122), e mandato poscia a Jacopo, stette con lui quasi continuamente; ed ebbe la sorte di essere formato agli studi non meno che alle virtù sotto la scorta di un tanto uomo; nel che ei corrispose sì bene all’aspettazione e alle premure del zio, che questi nel 1534 ottenne