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I SECONDO /.A; (Epist. Farnil. t 3; p. 4oi), quo nec meli arem, nec integri ore tu, ncque onmi laiule et viri ut e praestantioreru, nec nostra, nec superi or tollerai aetas. XI. E veramente se tutti gli altri pregi, che pur furono grandissimi nel Contai ini, non favesserò renduto illustre, basterebbe a renderlo immortale la vasta e moltiplice erudizione di cui in mezzo a tanti e sì gravi affari ei seppe fornirsi. La filosofia e la matematica furon gli studi nei quali principalmente egli impiegò gli anni suoi giovanili. E in essi si avanzò tant oltre, che, come narra il Beccadelli, Lodovico Boccadiferro bolognese, che nella filosofia era allor creduto un oracolo, solea dire di non aver conosciuto filosofo più di lui ingegnoso e profondo, sicchè innanzi a lui parevagli di essere uno scolaro. Ei ce ne ha lasciato il frutto in alcune sue opere, come nel Trattato contro il Pomponazzo suo precettore che sosteneva essersi da Aristotele creduta mortale l'anima umana; trattato che il Pomponazzo credette meritevol di risposta, nel far la quale ei non potè non esaltare con grandissime lodi il suo avversario. Alla filosofia pure appartengono i cinque libri degli Elementi, i sette che abbracciano il compendio della prima filosofia, ossia della metafisica, e un opuscolo intorno al sillogismo, opere tutte, è vero, che si appoggiano in gran parte a principii or rigettati, e che sanno alquanto della scolastica rozzezza, benchè assai meno che altre scritte al tempo medesimo; ma opere nondimeno, dalle quali vedesi che il Contarini sarebbe stato eccellente filosofo,