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SECONDO l'amena letteratura, e poscia ne’ più maturi suoi anni la teologia, l' occuparono intieramente; e perchè gran parte del giorno dovea egli spendere comunemente in altre cure, nelle ore notturne cercava ad esse il sollievo degli amati suoi studi (Fulgos. Dict. et Fact, memorab). l. 8, c. 7). Anche allor quando era travagliato dalla podagra, da cui dolori cominciò ad essere molestato in età di quarantanni, il più dolce ristoro che gli si potesse recare, era o il leggergli qualche libro, o l’introdurre a lui uomini dotti co’ quali si potesse trattener disputando; e non potendo scrivere per se stesso, godeva almeno di dettare ad altri i suoi pensieri (Sepulv. l. c. p. 604). Era in questi suoi studi ajutato da una profonda memoria, da un vivacissimo ingegno e da una naturale facondia, per cui parlando piaceva e persuadeva ad un tempo (Jov. l. c.). Le belle arti ancora furono coltivate e protette da Alberto, ed ei ne fece raccogliere il frutto a Carpi, ove per opera di lui s’intraprese la fabbrica di quel duomo, che fu molto bello, dice il Va sii ri (T'ite de' Pittori, ec. t. 3, ed. Fir. 1771, p. 327), e secondo le regole ili ì ifruvio con suo ordine fabbricato, e quella ancora della chiesa di S. Niccolò; e di amendue diede il disegno Baldassarre Peruzzi, architetto a que’ tempi famoso, chiamato perciò a Carpi da Alberto, ed egli provvide ancora al decoro di quella chiesa, ottenendo che vi fosse rimessa la collegiata, già da più anni addietro venuta meno. Ma fra tutti gli studi a cui Alberto si volse, la teologia fu quella che più negli ultimi anni gli