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436 LIBRO c uno de suoi castelli, di cui avesse con lui comune il dominio, talchè Aldo aprendo in Carpi una magnifica stamperia e una pubblica accademia, vi si vedessero felicemente fiorire le scienze tutte. Ecco come ne parla il medesimo Aldo, dedicando ad Alberto nel 1497 Opere fisiche d Aristotele: Nam non modo assidue adjuvas proviciam nostram opibus tuis, sed agros quoque fertilissimos amplissimosque te mi hi donaturum palam dicis; imo oppidum amoenum ex tuis ita meum futurum polli ceris, ut in eo acque ac tu jubere possimi quodfacis ut bonorum librorum et latine et grucce coni modius faciliusque a me fiat omnibus copia, constituaturque edam Academia, in qua relicta barbarie bonis literìs boriisi file artibus studeatur. Sì belle speranze e sì gloriosi disegni andarono a voto per le sinistre vicende di Alberto. La stampa nondimeno fu poco dopo introdotta in Carpi, e il primo libro che vi si pubblicasse, fu il Comento di f Paolo scrittore Minor Osservante sopra il primo libro delle Sentenze, stampato ivi da Benedetto Dolcibello nel 1506. Frattanto Alberto, anche in mezzo delle sue sventure, non lasciava d'impiegar nello studjo quanto di tempo rimaneagli libero da' pubblici affari. Giovane di leggiadre fattezze, di alta statura, di maestoso sembiante, come si afferma e dal Sepulveda (l. c. p. (60) e dal Giovio (in Elog.): seppe nondimeno tenersi lungi da quegli scogli a cui la sua condizione e la sua gioventù poteva inclinarlo; e i soli piaceri a cui fu sensibile, furon que’ dello studio e delle belle arti. La filosofa c I’ eloquenza,