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434 LIBRO in Ferrara, ove due lettere del Bembo ci mostrano ch’egli era nel 1498 (l. 2 Famil epist. 18, 19), ora in Carpi, ov egli chiamò molti de’ più dotti uomini di quel tempo per esser da essi istruito. Aldo Manuzio fu quegli a cui singolarmente ei si diede a discepolo. Questi era in Carpi nel 1485, come raccogliamo da una sua lettera al Poliziano (Polit. Epist l. 7, ep. 7), quando Alberto era ancora fanciullo; ed ivi probabilmente si trattenne più anni. In fatti a lui scrivendo, ei si gloria d averlo educato fin dalla infanzia; quem a teneris, ut ajunt, ungili culi s educavi, instituique (Nuncupat. Arist. de Phys. Audit.). Oltre il Manuzio più altri eruditi teneasi Alberto in casa o a maestri, o a compagni de suoi studi, e fra essi il Supulveda nell’Apologia di Alberto annovera Trifone da Costantinopoli, Marco Musuro, il Pomponazzo, Giovanni Montedoca spagnuolo, Andrea Barro, Graziano da Brescia francescano e un certo Valerio agostiniano (Sepulved. Op. p. 602, ed. Colon. 1602) {a). E quanto al Pomponazzo, Battista Luigi da Ravenna agostiniano, dedicando ad Alberto i Comenti di Paolo Veneto su’ libri d'Aristotele della Generazione, stampati in Venezia nell’an 1498, e rammentando i professori delle belle arti, ch’ egli onorava della sua protezione, dice che Alberto avealo l'atto venir da Padova a Carpi, per profittar (a) Questi debb' essere quel V alerio da Bologna, di rui parla il co. Mazzucchelli, e ne indica una azione scenica in versi intitolati] Afisterio dell huniana Rrtìenlione, stampata in \ enezia nel ìfcy (Scritt. bassan. t. a, ¡>ar. 3, p. »479).