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S£ COS1IO 433 VII. Abbiamo sinora considerato Alberto nel suo carattere di principe e d’uomo adoperato ne’ pubblici affari. Or ci rimane a mirarlo come uom di lettere, e dopo aver veduto a quali vicende ei fosse soggetto, non si potrà a meno di non ammirare come in mezzo ad esse ei sapesse coltivarle tanto felicemente. Egli avea fatti i primi suoi studi in Ferrara. Il Calcagnini, in una sua lettera ad Erasmo il quale dolevasi che Alberto ne suoi famigliari ragionamenti lo mordesse di continuo, rammenta il tempo in cui avealo avuto a compagno, e descrive famabil carattere che sempre in lui avea scorto: Quod de Pio Carpensi significasti, non minus ingratum fuit quani novi un. Est omnino cum homine mihi longa et vclns con sue tu do ex eo usque tempore, quo ille juvenis, ego admodum puer, Petreto mantuano Philosopho primi nominis operam dabamus, lune l)iidectica profitenti. Eo principe nihil humanius, nihil modestius agnovi, tantumque aberat, ne bene merentibus obtrectaret, ut multo saepius vir bonus dissimilissimis. idest indignis, faveret (Erasm. Epist. t. 1, p. 750). Il Papa dopo li annovera Alberto tra gli alunni dell'università di Padova, e dice ch egli stesso, in una sua lettera al cardinale Francesco Cornaro vescovo di Brescia, afferma di aver in quella città quasi interamente passati gli anni suoi giovanili (Hist Gymn. patav. t. 2, p. 38). Ma ei non ci dice ov esista tal lettera, e per cercarne ch'io abbia fatto, non ne ho trovata contezza. La maggior parte però degli anni suoi giovanili passò or Thuuoschi, Voi. X. 28