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SF.C0NOO 4^5 Alberto a lui scritta nel i di maggio del «497? in rui gli rammenta le favorevoli promesse a sè fatte, e si duole che, cambiando improvvisamente pensieri e massime, abbia trasferito tutto il dominio nel suo rivale Giberto; e in fatti egli ottenne che l editto di Cesare non avesse effetto. Ercole I, duca di Ferrara, si adoperò molto egli ancora ad estinguer tali discordie, e più volte venuto a Carpi, indusse i Pii a deporre le armi e a riunirsi in pace. Ma breve fu sempre la forzata loro concordia; finchè nel detto anno 1500 Giberto, per vendicarsi di Alberto, cedette tutte le sue ragioni sul principato di Carpi al duca di Ferrara, da cui ebbe in contraccambio Sassolo, Fiorano, Montezibbio e più altre castella (V. Murat. Antich. Est par. 2, c. 10). In tal maniera videsi Alberto a fianchi un potente sovrano che avea con lui comune il dominio di Carpi, e delle altre terre che ne dipendevano; e venne tosto in timore che Ercole, e poi Alfonso che gli succedette, non si risolvesse a non voler compagno in quel principato. Conveniva dunque, attese le tenui sue forze, procacciarsi qualche ben forte appoggio, con cui sostenersi, ove venisse assalito. Parevagli che il più opportuno fosse quello di Cesare; e maneggiato l’affare coll imp Massimiliano, ottenne che questi con autorità imperiale, cassata la cessione fatta già da Giberto al duca di Ferrara. investisse di quel principato lui solo, del che trovasi ancora nell archivio de Pii il decreto di Cesare segnato in Trento a 14 di giugno del 1509, e ciò diede occasione a discordie c a guerre