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4lJ unno capere e colle sue opere, il condussero nel 1515 alla carica di maestro del sacro Palazzo, ch egli esercitò fino al 1523 in cui finì di vivere. Or questi, appena giunsero a Roma le prime conclusioni da Lutero insegnate e proposte contro le indulgenze, si accinse a combatterle, e dedicò un Dialogo da lui contro esse composto a Leon X. Se ne cita comunemente, come fosse la prima, l’edizion (fatta in Roma nel 1520. Ma l’operetta di Silvestro dovette uscire alla luce qualche tempo prima, e probabilmente fin dal 1517. Perciocchè nella prima Raccolta delle Opere di Lutero, pubblicata in Vittemberga nel 1520, che abbiamo in questa biblioteca Estense, in cui si contengono tutte le opere che dal 1517 fino a quell'anno erano state scritte o da Lutero medesimo, o contro di lui, quella di Silvestro e la risposta fattagli da Lutero son tra le prime. Erasmo afferma (Epist. t. 1 j ep. 910) che il libro di Silvestro piacque sì poco al pontefice stesso, che questi gl’impose silenzio: Respondit Sylvester Prieras tam feliciter, ut ipse Pontifex indixerit illi silentium. Il detto di Erasmo però sembrerà forse sospetto a coloro che hanno di lui poco favorevole opinione. Ma che l'opera del Prierio non fosse allora troppo opportuna, si narra ancora da uno de’ più forti sostenitori dell’apostolica Sede, cioè dal cardinale Sforza Pallavicino, il quale, dopo aver lodate quelle che contro le proposizioni di Lutero pubblicò l’Eckio in Allemagna, Non così giovò, dice (Stor. del Conc. di Trento, l. 1, c. 6), una breve Scrittura, onde furono rigettate in Roma, ove tosto giunse