Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/421

SECONDO 407 l'Apologià per la santa Messa e pel Sacerdozio, da lui scritta nel 1520, che conservasi e in Ventimiglia e in Mantova. La seconda, sconosciuta agli autori delle Biblioteche agostiniane, e che conservasi nella real biblioteca di Parma, ha per titolo: Examen vanitatis duodecim articulorum Martini Lutheri, opera di cui il dottissimo P. Placiaudi in una breve sua ms. Disertazione sopra essa loda altamente la profonda dottrina, la molta erudizione e la forza di raziocinio con cui è distesa. La terza ed ultima, che trovasi in Ventimiglia, è intitolata: Conflictationes de vera et Catholica Fide, ed egli finì di scriverla a’ 14 di marzo del 1531, cioè pochi mesi innanzi alla morte, da cui fu preso in Mantova a1 di settembre dell’anno stesso, contandone egli 69 di età. Di altre opere da lui composte si veggano gli scrittori delle Biblioteche di quell’Ordine, e alcune altre da essi taciute ne annovera Vincenzo Barsi carmelitano nella lettera premessa alle Prediche per l’Avvento del Fiandino (*). Il secondo scrit(*) Alcune altre notizie intorno ad Ambrogio Fiandino si leggono nella Storia ms. della Congregazione medesima del P. Fulgenzio Alghisi, che conservasi nel convento di s Croce della Congregazione agostiniana di Lombardia in Casale di Monferrato. Da essa raccogliesi che Ambrogio, essendo già vescovo lamocense e suffraganeo di Mantova l’an 1528, volle ed ottenne di essere aggregato alla suddetta Congregazione nel capitolo tenuto in ('.Calvatone terra del Cremonese. e ch egli quasi per gratitudine formò una bella libreria nel convento di S. Agnese di Mantova, a cui pure fece dono di tutte le sue opere. In essa ancora si afferma che il duca di Mantova Federigo Gonzaga inviollo suo