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p iu m o 385 soggettava nuove provincia a quelle di Spagna e d’Inghilterra. Già abbiamo parlato del viaggio (t. 6, par. 1, l. c) che sulla fine del secolo precedente avea egli fatto a nome dell Inghilterra, affin di scoprire il passaggio pel mare del Settentrione all' Indie orientali. E abbiam veduto che tornato in Europa dopo questo inutile tentativo, e veggendo quel regno dopo la morte di Arrigo VII sconvolto da molte guerre, passò in Ispagna, chiamatovi dal re Cattolico. Pare che l idea di questa corte fosse dapprima di ricercare il sopraccennato passaggio, perciocchè Pietro Martire d Anghiera, che ivi allor si trovava, e che scriveva nel 1515, dopo aver parlato delle spedizioni del Cabotto, fatte a nome dell'Inghilterra, così continua: Familiarem habeo domi Cabottum ipsum, et contubernalem interdum. Vocatus namque ex Bri tanni a a Rege nostro Catholico post Henrici majoris Britanniae Regis mortem, concurialis noster est, expectatque in dies, ut navi già sibi parentur, quibus are animi hoc naturae latens jam tandem detegatur. Mai'tio mense anni futuri MDXVI puto ad explorandum discessurum < Occan. dee. 3, l. '7). Convien dire che la Spagna deponesse il pensiero di un tal tentativo, perciocchè non troviamo che nè il Cabotto, nè altri fosse adoperato a questa scoperta. Egli era ivi frattanto riputato uomo sì esperto nell arte di navigare, che niun dei piloti poteva intraprendere il viaggio dell America, se prima dal Cabotto non era stato approvato (*). Nel i5sìG fu Sebastiano O s'B- abaie Lampillas (Saggio, par. i, i. i, Tiràbosciii, Voi. X.