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372 LIBRO fronte, tutti i più famosi Consoli, tutti i maggiori Imperatori, tutte le guerre, i trionfi, gli archi, i sacrificii, gli abiti, le armature mi stavano davanti agli occhi, le (quali cose con attento pensiero particolarmente riguardando, tante belle notizie in poche ore nella mente raccolsi, che nè Livio, nè Polibio, nè tutte l’Istorie insieme avevano altrettanto in molti anni potuto insegnarmi, ec. Di questo museo medesimo fra grandi elogi Carlo Sigonio (praef. ad Comm. Fastor, ac. Triumph.; praef ad SchoL in Livium; praef. ad Lib. de Tempor. Athen.)y il quale più volte confessa di essersi singolarmente valuto di que’ monumenti nell’illustrare le antichità, e loda la cortesia con cui e Andrea e Bernardino di lui figliuolo gliene aveano conceduto l’ uso. Anche il Mureto, dedicando a Bernardino le sue Osservazioni sopra Catullo, remmenta la grandissima copia di libri, di statue, di monete e di altri monumenti dell’antichità, che Andrea di lui padre avea con somma diligenza da tutta l'Europa raccolti, talchè la casa di esso era in Venezia come un tempio delle Muse, da tutti gli uomini eruditi frequentato a gara. XXVI. Per questo impegno medesimo nel radunare i monumenti dell’ antichità, troviam lodati più altri nel corso di questo secolo. Celio Calcagnini, scrivendo a Buonaventura Pistofilo ministro del duca di Ferrara Alfonso I, accenna la gran quantità di antiche monete ch’ egli avea studiosamente raccolte e sì ben racchiuse e disposte, che poteansi da amendue le parti mirare senza toccarle (Op. p. 207, ed. Basii. 15/|4)* Abbiam più lettere di Paolo