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35G li tino Uomo eruditissimo, com'egli era, avrebbe potuto darci più opere che ne rendessero eterno il nome. Ma egli fu più sollecito di giovare ad altri; che di cercar gloria a se stesso, e di lui non abbiamo alle stampe che alcune lettere sparse in diverse raccolte, e una di esse aggiunta alla Vita di Ulisse Aldrovandi, scritta dal ch. sig. co Giovanni Fantuzzi. Tutto il suo studio fu rivolto a raccogliere con finissimo discernimento libri manoscritti e stampati, a confrontarli tra loro, ad aggiugnervi al margine riflessioni e note opportune e se ne può vedere un saggio toccante la Cronaca veneta di Andrea Dandolo presso il ch. Foscarini Letterat. venez. p. 131). Nè solo di libri, ma di stromenti matematici ed astronomici ancora, di fossili, di metalli, di carte geografiche, di disegni e d’ogni altra cosa spettante ad erudizione ei fu diligentissimo raccoglitore. Il Gualdo riferisce che alcuni credevano ch’egli stesse distendendo un Comento su qualche opera d Aristotele, e una Storia e descrizion generale delle principali provincie, e delle primarie città. Ma aggiugne che, benchè ei fosse amicissimo del Pinelli, non potè mai sapere precisamente che cosa egli scrivesse. Poichè il Pinelli fu morto, la bellissima biblioteca da lui raccolta, dopo vari contrasti, fu posta in mare divisa in tre navi per essere trasportata a Napoli, ov eran gli eredi. Una di esse cadde in mano a corsari, che considerando que’ libri come inutile ingombro, ne gittarono parte in mare, il rimanente fu disperso sulla spiaggia di Fermo, che tutta si vide ingombra di carte qua e là sparse j