Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/361

PRIMO ¿47 pars 2, p. 36)', e a’ 29 di maggio dell anno stesso, fatto l’ inventario de’ libri, questi furono consegnati a que’ Religiosi. Il Baruffaldi accenna (ib. pars 1, p. 36) questo inventario fatto da Giangirolamo Monferrato alunno del Calcagnini e ferrarese, dice che su ne conservava l’originale presso Alberto della Penna ferrarese, e che passò poscia nella biblioteca del cardinale Imperiali; e aggiugne, che da esso raccogliesi che i codici mss del Calcagnini erano 3584, numero, a vero dire, assai grande, e forse superiore in que’ tempi alle forze d’un uom privato. E veramente un altro inventario, che tuttora conservasi nell’archivio del sig. marchese Francesco Calcagni ni, scritto all’occasione della mentovata consegna, ci mostra che i libri di Celio, parte manoscritti, parte stampati, erano in tutto 1 249; clic soli 1187 furono dati a’ Domenicani, perciocchè 43 rimasero in casa Calcagnini, e gli altri 19 non si ritrovarono. Fu indi fabbricata la bella biblioteca che tuttor vedesi in quel convento, benchè moltissimi dei’ libri di Celio più non si trovino *, e alla fabbrica di essa concorse la magnificenza di molti Nobili ferraresi, le cui armi gentilizie si veggono nelle colonne che sostengono quel vasto edifizio. Sulla porta di esso fu posto il mausoleo del Calcagnini, ove ancora se ne conservano le ossa. Le due iscrizioni che ne adornano l’ esteriore e l’interior porta, si riportano dal Borsetti. Eravi innoltre un busto di marmo rappresentante lo stesso Celio, che or più non si vede, e vi rimane sol l iscrizione intorno alla niccliia: COGLIYrS