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PRIMO 345 conservasi nella Laurenziana (a). Lo stesso Alberto zio di Ridolio, di cui altrove diremo più a lungo, avea raccolta gran copia di libri per valersene ne’ suoi studi, ne’ quali occupava tutto quel tempo che da’ pubblici affari ri manca gli libero. La Storia di questa biblioteca ci è stata data di fresco dal dottissimo Cardinal Stefano Rorgia (Anecd. rom. t. 1, p. (»5). Alberto ne fece dono ad Agostino Steuco canonico regolare di S. Salvatore, e Fabio di lui fratello donolla poi in gran parte al Cardinal Marcello Cervini. Questi amantissimo egli ancora de’ libri, avendola di molto accresciuta, lasciolla per testamento al Cardinal Guglielmo Sirleto; e poiché il Sirleto fu morto, compendia pel prezzo di quattordicimila scudi il Cardinal Ascanio Colonna. Quindi, dopo la morte di esso, ne fece acquisto pel prezzo di tredicimila scudi il duca Giannangelo d’Allaemps. (a) La storia delle vicende del codice Virgiliano della Laurenziana è descritta in una lettera dal cardinale Innocenzo del Monte al duca Cosimo, a cui lo cedette, pubblicata dal sig. Galluzzi (Stor. del Gran Ducato di Tosc. l.2. c. 10). Fu prima del cardinale Antonio dal Monte, nelle cui mani non sappiamo come venisse, poscia del pontef Giulio III, e indi del suddetto Cardinal Ridolfo Pio; e quando il cardinale Innocenzo fu chiuso prigione in Castel S. Angelo, il cardinale Ridolfo non curossi di renderglielo; e poichè il cardinale Ridolfo fu morto, il codice fu trasportato alla Vaticana. San l’io V ordinò poscia, che fosse renduto al cardinale Innocenzo, che nel 1568, richiestone dal duca Cosimo, gliel cedette. Veggasi anche il Catalogo de: Codici latini della Laurenziana (t. 2, p. r»8i, ee.). l’er ciò che appartiene alla biblioteca di Alberto Pio, ne ho parlato più a lungo nella Biblioteca modenese (t. \, fi. i(>2b