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338 LIBRO dedicando a lui nel 1572 le Rime di Faustino Tasso, e annoverando le ragioni per le quali si fa coraggio ad offrirgliele, La seconda ^ dice, è per la grandissima affezione, che V. A. dimostra alle Lettere et a ver tuo si, H che ne dà buonissimo assaggio al mondo con tre cose particolari, che si veggio no chiaramente. La prima è il vedere, con (quanta diligenza cerchi di adornar non solo la sua magnifica Città di Turino, ma tutto il suo Stato d uomini vertuosi in tutte le facoltà da diverse parti del mondo. La seconda lo fa chiaro al mondo di tal nome il felice principio, che ha dato a far quella di gaissima impresa del teatro, nel quale in poco spazio d hore si potrà vedere tutto quello, che sarà stato fatto nel mondo dopo, che egli ebbe principio, in tutte le cose, e con tal magistero, che ne resteranno in istu- J pore quelli, che verranno dopo di noi. La terza > c r haver con tanta sua reputazione condotto ® qui nella sua mag. Città quella stampa, che fra le Italiane n ha poche, o nessuna, che gli ponghi il piede avanti. Di questo magnifico edificio che era insieme biblioteca e galleria di antichità, e di cose naturali, e di monumenti delle belle arti, parla ancor brevemente il Pingonio (Augusta Taurin. p. 88, 131, 132). Il Palladio, che fece pel quel sovrano il disegno del palazzo ducal di Torino, è probabile che disegnasse ancor quella gran fabbrica che dicevasi or teatro, ora specola, ora biblioteca (a). {(i) L’architi*Ho di «jucslo grande edificio non fu Palladio, ma Lodovico dc: Mulini aixliiutro di quel duca*