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334 irono libri sludiosis omnibus communicentur, Ferrariae statuenda, cogitationem suscepisli? Sii questo secondo disegno del duca Alfonso fosse condotto ad effetto, non ne trovo memoria. Ma il primo solo basta a renderne il nome immortale <*)• E «e ad Alfonso fosse toccato in (*) Rei monumenti intorno alla regia magnificenza del duca Alfonso II nel raccogliere libri e antichità, e nell’ introdurre una bella stamperia in Ferrara, mi ha somministrato questo ducale archivio. Fin dal 1556, mentre egli era ancor principe ereditario, e trovavasi in Francia, formò il pensiero di adunare una copiosa raccolta di libri, e a 18 di luglio scrisse di colà al Pigna suo segretario la seguente lettera: Magn. M, Gio. Battista mio Ch. Perchè io disegno di drizzar costì qualche bella Libreria, desidero, che mi mandiate al ritorno che farà in qua Monsig. Alvarotto, una nota di tutti i libri, che vi parrebbe, che ci si havessero a metter tanto della volgar nostra, quanto della Latina, et altri che parrà a Voi, che sii bisogno, perchè ne farei condur una gran parte di qua. Et perchè so, quanto questa cosa habbia da piacervi, non ve ne dirò altro, se non che pregherò il Sig. Dio, che vi contenti. Dalla Badia di Suales il 18 di Giulio del LVI. Alli piaceri vostri il Principe di Ferrara Alfonso da Este. Di ciò poi, ch’egli fece essendo già duca, ci fanno testimonianza due lettere a lui scritte dal celebre Girolamo Faletti suo ambasciadore a Venezia. Nella prima, ch è de: 23 di novembre dell’anno i5Go, cosi gli scrive: Circa lo Stampatore per mandare costì, vado ritenuto assai, che non vorrei inviarle., chi presto avesse a fallire, o in breve s’havesse a levarsene, ma sì bene chi avesse a perpetuare lungamente, et fosse anco con menor gravezza dell Eccellenza Vostra fosse possibile, perciocchè il Giolito, et altri si sono offerti venire a levare una bella stamperia costà; ma con quelle condizioni, che l hanno levata in Firenze, havendo da