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3 i 8 LIBRO medesimi io penso che debbasi riferire un’ altra lettera dello stesso Vettori a Francesco Filippo Pedemonti, che non ha data, nella quale parlando di uno stampator di Firenze, che’egli non nomina, dice: Sed ejus officina nunc omnis, valde antea instructa et ornata, exinanita et dissipata est, operaeque abiere: id autem factum est difficultate horum temporum, ac propriis ipsius angustiis; nam tempora hic valde dura atque adeo calamitosa sunt, vicino ac prope cotidie nobis imminente acerrimo bello (ib. p. 53). In fatti dopo il 1563 non troviamo più alcuna edizione del Torrentino in Firenze, e la stampa di quattro lezioni di Annibale Rinuccini, che dal Fontanini! si segna al 1565, Apostolo Zeno dimostra che fu fatta nel i5(>i (Note al Font. t. 1, p. 339). Ma anche in Mondovì non dovette esser lungo il soggiorno dell’Arlenio e del Tormentino, e dopo il 1565 non trovo che avvenisse di loro. E convien credere ch’ essi abbandonassero il Piemonte, perciocchè dagli Editti de’ duchi di Savoja raccolti dal senatore Giambattista Borelli, e stampati in Torino nel 1681, raccogliesi che l’an 1573 fu da Venezia chiamato a Torino Niccolò Bevilacqua, perchè presiedesse a una compagnia ivi formata per l introduzion della stampa, e con molti privilegi da que' sovrani graziosamente onorata (par. 3, l. 10 p. 1092, tit 25 (*). (*) Ciò che ho qui asserito intorno al Torrentino e all’ Arlenio, riceve maggior lume da un bel monumento trasmessomi da Torino dal ch, sig. baron Giuseppe