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3 16 LIBRO jamdiu mente versas, cuique summis opibus inservis, et. jam in eum locum deduxjsti, ut cito fructus non parvos laturum sit! Quantum, inquarti, bene fidimi est} quod veteres Scriptores a majoribus tuis summo studio collectos, atque e Graeciae ruinis incendiisque ereptos, formis excudere, et ad usus eruditorum divulgare vis; atque huic rei efficiendae Germanum hominem. qui hujus generis magna negati a tota Europa genit, propositis amplissimis praemiis huc evocasti, atque. apud nos typographam officinam struere, atque ornare mandasti! Chi fosse lo stampatore tedesco dal Vettori accennato, non è difficile l’accertarlo. Appunto nel 1548 veggiam cominciare in Firenze le belle ed eleganti stampe del Tormentino, e continuare fin verso il 1564 nel qual tempo vedremo tra poco che quella stamperia fu trasportata altrove. Il Torrentino però, di cui non so qual fosse la patria, non era, a mio parere, che semplice esecutore nell edizione de’ libri. Il raggiro di tutto il negozio era affidato ad Arnoldo Arlenio tedesco, ch è quegli, s’io non m’inganno, di cui parla il Vettori. Era questi già da più anni addietro librajo famoso in Italia, e abbiamo diverse lettere a lui scritte da Celio Calcagnini fin dal 153(> e dal 1537, dalle quali si vede che questi e più altri a lui ricorrevano per. essere provveduti de' libri de’ quali abbisognavano (Calcagn. Op. p. 173, 183, 3i4> 2i5). Nè solo era egli librajo di professione, ma era ancora uomo assai erudito in ogni sorta di lettere, come ora il vedremo appellarsi da Giambattista Giraldi e dal Vettori.