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PltlMO IO di Carlo V fece che, dopo tenuta ivi una sola sessione il concilio rimanesse sospeso. Dopo la morte di Paolo III, accaduta nel 1549), Giulio III, detto prima il Card Giammaria del Monte, ne ripigliò la continuazione in Trento nel 1551. Ma l’accostarsi delle armi de’ principi Protestanti nel 1552 il fè sospender di nuovo. A Giulio succedette nel 1555 il card Marcello Cervini che prese il nome di Marcello II, e la Chiesa ne avea concepite le più liete speranze. Ma una immatura morte gliel tolse dopo ventun giorni soli di pontificato. Il card Giampietro Caraffa gli succedette col nome di Paolo IV. Non fu alla Chiesa molto felice questo pontificato, che vide allora alcuni de più illustri prelati e de’ più dotti cardinali per falsi sospetti di religione imprigionati, e, ciò che fu peggio, riaccesa la guerra tra la santa Sede e la corona di Spagna con gravissimo danno dello Stato ecclesiastico e della religione. Nulla si pensò in quel tempo al concilio; e la gloria di dargli fine era ri.serbai a al card Giannangelo de’ Medici milanese detto Pio IV, che gli sottentrò nel 1559). Perciocchè questi, riapertolo nel 1562, al fine dell’anno seguente lo condusse al suo termine. Concilio memorabile nella Chiesa di Dio per gl infiniti abusi ai’ quali in esso si diede saggio provvedimento, per la solenne conferma e per l ampia sposizione di tanti dogmi, pel rinnovamento dell’ecclesiastica disciplina, per le leggi prescritte a promuovere e a regolare gli studj sacri, e finalmente per tanti dottissimi uomini che in esso da tutto il mondo si unirono a