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PRIMO 3 i i scrittori clic ci ha date, e di tutte le opere da lui stesso composte. Grande ne è il numero, e grande la varietà degli argomenti; perciocchè e l antichità e la storia e la gramatica e e la poesia e l’eloquenza e la filosofia morale furono da lui illustrate con varii libri. Alcuni di essi, come quello dell’Eleganze e quello assai pregevole dell’Ortografia, furono da lui pubblicati in età ancor fanciullesca. Ma si può credere con fondamento che molta parte in essi avesse l amor paterno. La più celebre fra tutte le opere di Aldo sono i dieci tomi de’ Comenti su tutte le Opere di Cicerone, ove però a suoi egli unì quelli di suo padre. Il Zeno arreca i favorevoli giudizii che di queste opere han dato molti scrittori; e ribatte l’accusa di plagio che alcuni gli hanno apposta. Ciò non ostante, confessa egli medesimo che se Aldo imitò gli esempii paterni, non giunse però ad uguagliarne l eleganza e la dottrina. Molti affermano che Aldo lasciò per testamento all’università di Pisa la sua biblioteca; ma assai meglio ci ha informati del destino di questa biblioteca l eruditissimo Foscanini: Il Chiarissimo Zeno, dic egli (Letterat venez. p. 392), pende a credereche andasse in dispersione alla morte di lui. come se ne vanno (quasi tutte le Librerie private. Da sicure memorie ms. di Giovanni Delfino, poi Cardinale, ch era allora in Roma Ambasciadore a Clemente Ottavo, da noi vedute j abbiamo, che morto Aldo alCimprovviso per troppa crapula, e senza fare alcuna ordinazione delle cose sue, furono bollate le sue stanze dalla Camera per certo credito che