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3 IO LIBRO gli ottenne l’onore di essere ascritto all'Accademia fiorentina, ove ai'28 di febbraio del 1588 recitò una Lezione sopra la Poesia, che fu poscia stampata. Benchè Aldo avesse già ricusata la cattedra offertagli in Roma, ivi nondimeno si serbò sempre tale speranza di averlo, che il luogo gli si mantenne vacante. Nè le speranze furon fallaci. Aldo nel novembre del 1588 determinossi a quel viaggio, e ivi fu ricevuto con grande applauso. Colà fece ei trasportare la copiosissima sua libreria di ben ottantamila volumi, parte raccolta già da Aldo il vecchio e da Paolo, parte da lui medesimo. Alle occupazioni della pubblica cattedra gli aggiunse (Clemente VIII nel i5i)2 quella di soprantendere alla stamperia Vaticana. Ma cinque anni appresso, cioè a’ 28 di ottobre del 1597, in età di soli cinquatun anni non ancora compiuti diè fine a’ suoi giorni. Tutte queste particolarità della vita di Aldo il giovane da me in breve accennate si posson vedere più ampiamente distese da Apostolo Zeno nelle già indicate Notizie. Egli ribatte ancora l’accuse con cui l" Eritreo par che abbia cercato di oscurarne la fama (Pinacoth. pars 1, p. »84)» dipingendolo come uomo ridotto allo stremo della miseria, abbandonato in Roma dai’ suoi scolari, uno o due soli de’quali venivano ad ascoltarlo, deforme e mostruoso di aspetto e aggiugnendo che ei ripudiò capricciosamente la propria moglie accuse tutte delle quali il Zeno mostra apertamente l insussistenza e la falsità. Egli ancora ragiona minutamente di tutte l’edizioni di diversi antichi e moderni