Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/307

PRIMO 2,^3 secolo l’accademia dei Pastori fondata da Bartolommeo Taeggio, di cui il Quadrio (t. 1,p. 84), seguendo l’autorità del Cotta, fissa l’origine al 1550. Ma l’edizione delle Rime di M. Gio Agostino Cazza, ossia Caccia, gentiluom novarese, ed uno dei' principali ornamenti della medesima, fatta in Venezia nel 1546, in cui egli si vede aggiunto il soprannome di Lacrilo nel?Accademia de Pastori, ci mostra che se ne dee anticipare il cominciamento di qualche anno. XXX. Così appena vi ebbe città in Italia in cui gli uomini più eruditi e i più colti poeti non formassero cotali adunanze; e l’emulazione che per esse destavasi trai’ cittadini, è certo indizio del grande ardore con cui allora in ogni parte si coltivavan!! le lettere. Il fine che le accademie si proponevano, non poteva esser migliore. Animarsi col vicendevole esempio allo studio, fomentar cogli applausi e ricompensare ancora co’ premj le dotte fatiche, il Cardinal Michele Honclli detto il Cardinal Alessandrino, pronipote «lei santo pontefice l'io V. Ebbe a sua impresa il globo della Terra verdeggiante col motto ner iners senza l’aggiunto d’ immota intrusovi dal Quadrio; e ne fu celebrata solennemente la pubblicar!one il primo di decembre del i5q8. Circa il 1601 fu essa accolta nel suo palazzo, e coi! premura avvivata da monsignor Pietro Giorgio Odescalchi vescovo di Alessandria; e continui» fin verso la fine del secolo scorso a fiorire felicemente, e ad annoverar tra’ suoi soci uomini assai dotti. Essendo poi essa venuta meno, fu rinnovala l'anno 1751 alfoccasion «Iella nascila del reai principe «li Piemonte Carlo Emanuele Ferdinando; eJ ha poscia seguilo a tener le sue adunanze e a vedere in esse raccolto il più bel fiore degl’ ingegni di quella città.