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39° LIBRO 1 i; p- 112), fui desiderato, che si dia principio a fondar un*Accademia in questa sua Augusta Città di Turino, et n ha data la cura a tre Padri del Gesù di questo insigne Collegio, i quali non so da che allucinati, soliti però a non s abbagliare, hanno fatto gran fondamento nella persona mia 7 caricandomi d'una machina da incurvar le spalle, quantunque gigantesche. S. A. se n è fatto Principe, e Protettore, e Capo, per tirarvi buon numero de' suoi Cortigiani, tanto culti e fioriti nel resto, che, se vi aggiugne l’ornamento delle belle e delle pulite lettere, non sarà Corte in Europa più rilucente di questa, il nostro nome è degli Incogniti, e l'impresa è un Quadro di pittura coperto d'un velo verde: l anima è tale: Proferet aetas, levata da Orazio. Ed a me fu imposto il dover farne una lezione, ec. Nomina poscia il sig. Tesauro nostro Padre o Presidente, ch è probabilmente il co Lodovico, di cui si ha alle stampe qualche operetta in difesa del Marino. Indi soggiunge: Il numero degli Accademici fin qui è più specioso 3 che numeroso; ma si cammina innanzi a gran fretta, e con grandissimi progressi, de’ quali HA. S. mostra sentir tanto gusto, che questo solo ci stimola, e ci sprona a far quasi miracoli. Siamo tre eletti a distendere e formar Capitoli, co quali dovrà reggersi e governarsi l'Accademia; e perchè mi parvero molto acconci quelli della nostra Accademia degl Insensati di Pistoja (il Vannozzi era di patria Pistojese) prego Vostra Signoria a mandarmene una copia quanto prima. E per dirle anco questo qui il mio nome