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,j74 udrò orazioni di Marcantonio Maioraggio, che n era uno de’ principali ornamenti, dette all’occasion di ricevere nella medesima alcuni ragguardevoli personaggi. Egli la esalta con sonin e lodi, dandole il nome di nobilissima adunanza, in cui il più bel fiore degli ingegni venivasi raccogliendo • rammenta i fin pe’ quali era stata fondata, cioè d’intendere profondamente, di eloquentemente discorrere, e di operare prudentemente; e coll accademia medesima si rallegra che vada ogni giorno crescendo in fama che ogni giorno vieppiù s'accresca il numero degli accademici; e che molti uomini dottissimi di ogni ordine e d ogni grado bramino e chieggano istantemente d’ essere ascritti al lor numero. Non.sappiamo fino a quando continuassero le loro adunanze. Ma sembra che non fossero di lunga durata, e che questa accademia fra non molto venisse meno. Di un'altra accademia formata in Milano ragiona Bartolommeo Taegio nel suo Liceo ivi stampato nel e dice che in essa dieci volte ogni mese si adunavano gli accademici; e che divisa in quelle dieci sessioni ogni sorta di scienze, di tutte ragionavasi partitamente, e sempre in lingua italiana. Di quest’ accademia però, non mentovata dal Sassi, nè dall*Argelati, io non trovo altre memoria. Io lascio in disparte quella de Fenicii in), la Eliconia, ed altre, e quella della della Valle (a) Dell’accademia milanese de Fenicii si posson vedere distinte notizie nel tomo secondo »lei (‘aialogb della Biblioteca Crevenne stampato in Amsterdam nel 1775 (p. 40, ec.).