Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/271

rumo | c atterrò del tutto le grandi speranze che se n erano concepite. Come ciò avvenisse, non è ancora ben manifesto; e io non posso che osservare minutamente le diverse notizie che qua e là se ne incontrano. Il Contile in una ! sua lettera de'4 febbraio 1560: Nell' Accademia, dice, si è ritrovato Messer Federigo Badoaro haver fatto sotto il nome di questa honoratissima adunanza cosa, che gli torrà per giustizia l’ honore, et forse la vita. Et promettovi essere stata al mondo gran perdita, che in sì brutta maniera si sia annullata, perciocchè le tante opere promesse pubblicamente sarebbero senza alcun fallo condotte in luce { ivi p. 228). Qual fosse questo delitto del Badoaro, (qui non si dice; ma la maniera con cui favella il Contile, ci rende probabile ciò che il co Mazzucchelli afferma (l. c. p. 32) di aver udito da un ragguardevole personaggio, cioè ch’esso fosse per avventura l’aver intaccata la cassa dell' accademia. Questa nondimeno allora non si disciolse; perciocchè lo stesso Contile, in altra sua lettera de’ 2 d’aprile dello stesso anno, racconta che Consalvo Perez avea fin dall'anno innanzi offerto all accademia l’Omero da lui tradotto in versi spagnuoli, perchè ella il facesse stampare, e che nulla intorno a ciò si era ancora conchiuso (l. c. p. 23y) (*). Forse (*) Pare che il sig. ab Lampillas non voglia persuadersi che Consalvo Perez offrisse nel 1559 all'Accademia veneziana l’Omero da lui tradotto in lingua spagnuola; perchè il facesse stampare. Egli cortesemente Tiraboschi, Voi. X. '7