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flUMÒ 25(j più volle nelle Lettere di Pietro Aretino, il quale nel 1545 scrive agli accademici, ringraziandoli che l'abbiano ascritto nel lor numero (l. 3, p. 92). Questa scelta non fa molto onore a quella accademia; ma ella riparò presto il suo fallo, cancellando ndl'anno iÌ»48 quel pazzo e ignorantissimo uomo dal suo catalogo, di che egli menò gran rumore, ma inutilmente (l. 4 p. 161, i63). IX. L’esempio dell’Accademia fiorentina ne fece presto sorger più altre che però non eb- • bero nè durata nè fama uguale. Il Quadrio accenna quella degli Elevati che fioriva nel 1 f>47, quella de’ Lucidi fondata nel i5(io ila Frosino Lapini, quelle degli Oscuri e de’ Trasformati ch erano in fiore verso il 1575, quella de' Pianigiani fondata verso il 1590, quelle degl’ Immobili, degl’ Infocati e de’ Sorgenti verso la metà del medesimo secolo (t. 1, p. 70, ec.). Più celebre fu quella degli Alterati fondata nel 1568 da sette gentiluomini fiorentini, e ricevuta in sua casa da Giambatista Strozzi il Cieco. Da essa ancora abbiam avute Lezioni e Orazioni in gran numero, alcune delle quali ci mostrano l’ uso di accusar talvolta e difendere il reggente dell’accademia, allorquando deponeva l’ufficio, in cui durava sei mesi. Di questa illustre adunanza più ampie notizie si hanno ne’ Fasti consolari dell’Accademia fiorentina (p. 202, ec.; 247, ec.), e presso il co. Mazzucchelli (Seri II. ¿tal. t. 1, par. 1, p. 130). Il sig. Domenico Maria Manni ne ha illustrato il Sigillo, e ci ha dato insieme un lungo catalogo di tutti gli eruditi che vi furono ascritti