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Pontano della cui accademia era stato membro egli pure, una ne istituì in Nardò, che fu detta del Lauro, e fu celebrata con suo epigramma dal Sannazzaro (l. 2, epigr. 38). Dell'accademia di Cosenza, cominciata in qualche modo da Giano Parrasio, poscia stabilmente fondata da Bernardino Telesio e da Sertorio Quattromani, e detta poi de’ Costanti, si posson vedere ampie ee’esatte notizie negli Scrittori Cosentini del sig. marchese Salvatore Spiriti (p. 7, ec.). Un’altra ne ebbe Lecce, che prese il nome de’ Trasformati, e fioriva verso il 1560 (Quadr. t. 1, p. 74; t. 7, p. 11, ec.); un’altra Aquila, detta de Fortunati (ivi, t. 1, p. 52, ec.), un’altra Rossano, detta de’ Naviganti, dalla quale per le discordie degli accademici una nuova formossene detta degli Spensierati, o degl’Incuriosi, che poscia insiem colla prima fra non molto si sciolse (ivi, p. 101). Salerno finalmente ebbe quelle ’degli Accordati e de’ Rozzi (ivi) ed è probabile che il favore di don Ferrante Sanseverino principe di quella città giovasse non poco a promuoverle ea’a sostenerle 1. Alle accademie del regno di

  1. Del fiore in cui erano le accademie di Napoli prima della metà del secolo xvi, abbiamo una bella testimonianza nella Jatrapologia di Gianfilippo Ingrassia scritta nella stessa città nell’anno 1547: Qualis est nunc, dice egli (p. 225), Urbium nobilissima Neapolis, pluribus vel patristorum (praeter publica Gymnasia) proborumque virorum Aradrmiis referta, a adeo ut parietes etiam ipsi, tum Graece, tum Latine (praesertimque potioris Academiae principe, raro naturae miraculo, Francisco Brancaleone tum medico tum philosopho