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3l4 LIBRO Maestro Ferrante Siciliano. D'altri non mi ricorda, se non di me. Manco v vi il Giovìo et M. Claudio Tolomei toltici dal Cardinal de' Medici, et mancaste voi (ivi p. nH'J). l'oro tempo appresso forni ossi in Roma l’accademia della Virtù fondata da Claudio Tolommei sotto la protezione del cardinale Ippolito de Medici. Ne parla il Contile nelle sue Lettere, e nomina i principali accademici, cioè il Molza, il Longhena spagnuolo, il Cincio fiammingo medico di Margarita d’Austria, il Filandro francese, Marcantonio Flaminio, Francesco Atestini da Fabbriano e il Tolommei; e dice che solean radunarsi in due giorni di ciascheduna settimana, e che il loro principale esercizio era la spiegazione di Vitruvio (t. 1, p. 19). Più spesso ancora ne parla Annibal Caro, il quale descrive le feste che vi si celebravano, singolarmente nel carnevale, quando eleggevasi un re, il quale doveva imbandire agli accademici una cena, e al fin di essa ognun dovea presentargli qualche ridicolo donativo, e recitare a proposito di esso un poetico componimento (Caro, Leti, fami gl. t. 1, lett 16). Leggiadra è un’ altra lettera del medesimo Caro a M. Gianfrancesco Leoni, che fanno ¡535 era stato eletto re di quell’ accademia, perciocchè egli scherza piacevolmente con lui sul gran naso che gli ornava il volto, e in lode di cui scrisse lo stesso Caro la Diceria dei’ Nasi. Questi accademici solean prendere il titolo di Padri, come raccogliesi da molti passi delle lettere di quei’ tempi. Sembra che una tale adunanza avesse assai breve vita, poichè il Caro, in una sua