Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/226

2 I 3 LIBRO ili esso esistesse quella che fu fondata da Giammai Leo Giberti datario di Clemente VII e vescovo di Verona; perciocchè altra notizia io non ne ho che quella che ce ne dà il cardinale Federigo Borromeo, il quale racconta (De fugienda ostentat. l. 1, c. 1) di aver veduta fiscrizione posta negli orti di Roma, ove essa solea radunarsi. Ma certo posteriore a quel tempo fu l accademia ivi fondata da Oberto Strozzi gentiluom mantovano. Essa fu detta de’ Vignaiuoli, e v'intervenivano Gian fra ncesco Bini, il Giovio da Lucca, Lelio Capilupi, Francesco Berni, Giovanni della Casa, il Fiorenzuola, il Mauro, il Molza, i quali dalle cose villarecce prendevano comunemente i lor soprannomi, dicendosi il Cotogno, l’Agresto, il Mosto, cc. < V. Quadrio, t. 1, p. 96). Un cenno di questa accademia fa il Berni in una sua lettera scritta al Bini nel i53.{ (.itanagi, Lettere facete, p. 30, ed. Ven. 1561). Assai più magnifico elogio ne fa Marco Sabino dedicando nel 1541 le Istituzioni di Mario Equicola al medesimo Strozzi: Non prima, dic’ egli, da Napoli a Roma foste venuto, che la vostra casa fu consagrata alle Muse, et diventò il diporto di tutti i più famosi Accademici, che fossero in Corte, i quali quasi ogni giorno facendo ivi il suo Concistoro, il Berni delle sue argute facezie, il Mauro delle sue astrattive piacevolezze, Mons. della Casa all' hora in minoribus dei' suoi ingegnosi concetti, M. Lelio Capilupo, l Abate Firenzuola, M. Gio. Francesco Bini, et l'ameno Giovio da Lucca con molti altri de’ loro dilettevoli capricci in presentia di V. S. nelli vostri