Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/217

PRIMO Capo IV. Accadentir. I. Fin dal secolo precedente aveano alcune città italiane dato alle altre l esempio di letterarie adunanze, dette comunemente Accademie, nelle quali raccogliendosi in certi giorni gli uomini eruditi che le componevano, or disputavano tra loro di diverse questioni appartenenti alle scienze e alle belle arti, or producevano qualche saggio de’ loro studi, animandosi in tal modo con lodevole gara ad avanzarsi vie maggiormente nell intrapresa carriera. Roma, Napoli, Firenze erano state le prime ad avere cotali accademie, e il loro esempio si sparse presto e così rapidamente per tutte le altre città, che appena alcuna ve irebbe in Italia nel corso di questo secolo, in cui non si vedesser fondate e stabilite con certe leggi somiglianti adunanze. Fino al principio di questo secolo altro nome non era stato lor dato che quello di accademia e l'una dall'altra si distinguevano solo pel diverso lor fondatore, dicendosi, a cagion d esempio, l'accademia di Pomponio Leto, l accademia del Panormita, ec. Ma parve poscia che ciò non bastasse, e ciascheduna di esse volle avere il suo proprio nome, e poscia ancora l impresa sua propria. Quindi vennero que capricciosi e ridicoli soprannomi, altri di lode, come degl'Infiammati, de Solleciti, degl Intrepidi altri di biasimo, i. Molliiudi ne e «-arai Irrr ilrllr ar cailrmie «TI lalia in i|iie sio secolo.