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PRIMO 201 XV Parlo di Gregorio XIII, il (¡naie ben conoscendo di essere stato sollevato da Dio sulla cattedra di S. Pietro per essere padre e pastore del mondo tutto cristiano, ad ogni parte di esso rivolse la provvida mente, e ad ogni parte fece provare gli effetti della sua paterna beneficenza. Ventitrè furono i collegi da lui parte in Roma, parte in diverse altre città fondati e provveduti di rendite a mantenimento de’ giovani che nella pietà e nelle lettere venissero istruiti. Il collegio germanico e ungarico da lui dotato in maniera che vi potessero esser mantenuti interamente fino a cento giovani di quelle nazioni; un altro per gl" Inglesi, un altro pe’ Greci, un altro pe" Maroniti, tutti da lui confidati a’ Gesuiti, a’ quali ancora rifabbricò con singolare magnificenza e accrebbe di ragguardevoli rendite il collegio romano; il collegio de’ neofiti fondato parimente in Roma, saranno un perpetuo monumento della liberalità e del zelo di questo immortale pontefice. Fuor di Roma poi appena vi ebbe parte del mondo, che non provasse gli effetti della beneficenza di Gregorio XIII. Un collegio in Fulda, uno in Dilinga, uno in Colosvar ossia Claudiopoli nella Transilvania, uno in Gratz nella Stiria, uno in Olmutz, uno in Praga, uno in Vienna, uno in Augusta, uno in Pontamousson per gli Scozzesi, uno in Dovay per gl'inglesi, uno in Bransberga nella Prussia, il collegio illirico in Loreto, tre seminarii nel Giappone, tutti o da lui interamente fondati, oda lui accresciuti o di fabbriche o di rendite, fecer conoscere ai mondo tutto, a qual uso impiegasse