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primo iSy alle scienze. Un corpo d'uomini raccolto e formato per tal maniera, non è maraviglia che rivolgesse a sè gli occhi di tutti, e che fosse tosto richiesto e adoperato a tal fine in ogni parte d Italia. Ognun vede ch' io parlo della Compagnia di Gesù, che fondata da S. Ignazio di Lojola, e approvata fanno i54° Paolo III, tra molti oggetti abbracciò ancora, anzi in modo particolare e con nuovo esempio si consacrò a quello d’ istruir la gioventù nelle scuole. L’argomento di questa Storia non mi permette di passar sotto silenzio i contrassegni di amore e di stima ch essa in questo secolo ricevette da' principi italiani che l introdussero ne’ loro Stati, e le affidarono i loro sudditi, perchè ne ricevessero l educazione. Ma a sfuggire ogni sospetto di prevenzion favorevole, di cui potrei essere per avventura accusato, io non entrerò qui nè a raccontare minutamente la fondazione di ogni collegio, nè a difendere il metodo da Gesuiti nelle pubbliche scuole introdotto, nè a tessere un affettato elogio degli uomini dotti che son da esse usciti. Dirò sol brevemente di alcune delle principali città a cui furon chiamati, scegliendo quelle scuole singolarmente che dovettero la lor fondazione a’ sovrani d’Italia. Anzi in ciò fare io non varrommi giammai di scrittori Gesuiti, che potrebbon esser creduti troppo parziali, ma sol di stranieri, le testimonianze dei quali, se saranno lor favorevoli, ridonderanno in onore di que’ sovrani medesimi che di un tal mezzo si valsero a vantaggio de’ loro Stati; e io verrò con ciò ancora a mostrare quanto debba agli stessi principi l’italiana letteratura.