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battaglie, assedii, scorrerie continue nel cuore stesso del verno, rendettero in questi anni l’Italia un teatro di strepitose rivoluzioni. La morte di Giulio II nel 1513, e quella di Lodovico XII due anni appresso non bastò ae’estinguere sì grande incendio. Leon X, principe di sovrana magnificenza e splendidissimo protettor delle lettere e delle arti, benchè men guerriero del suo predecessore, continuò nondimeno or coi raggiri politici, or col movimento dell’armi, aa’aver molta parte nelle vicende d’Europa; e Francesco I nulla meno di Lodovico impaziente di riacquistare il dominio perduto in Italia, proseguì a tal fine la guerra già da più anni intrapresa, e vennegli fatto di ricuperare lo Stato di Milano vilmente cedutogli dal duca Massimiliano, che ritirossi a vivere in Francia. Nel 1517 si conchiuse finalmente la pace; e la Repubblica veneta potè vantarsi di aver mantenuta contro gli sforzi de’ più potenti sovrani d’Europa la maggiore e la migliore parte de suoi dominii. Solo continuò per qualche tempo la guerra nel ducato U’Urbino, cui il pontefice avea conceduto a Lorenzo de Medici suo nipote, e che non fu ricuperato da Francesco Maria della Rovere che dopo la morte di Leone X.


Guerre per lo Stato di Milano: sacco di Roma. III. Ma era ancor recente la pubblicazion della pace, quando nuova e più strepitosa guerra si accese in Italia. Carlo l’succeduto nel 1516 ne’ regni di Spagna al re Ferdinando, e l’anno 1516 a Massimiliano Cesare nell’impero, e il suddetto Francesco I re di Francia eran sovrani di troppo bellicosa indole e di spiriti