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182 LIBRO grande et famoso (Lettere di diversi, t. 3, Im., Aido, i564) (flf È probabil però, che questa nuova università ricevesse non leggier danno da un altra che non lungi da essa aprì il pontef Sisto V. L’an 1303 avea Bonifacio VIII fondato uno Studio generale in Fermo, come a suo luogo si è detto (t 5, par. 1), il quale poscia per le consuete vicende era venuto meno. Or Sisto V nel 1585 con sua bolla lo rinnovò; ed è agevole a conoscere che due università vicine doveano vicendevolmente opporsi a’ lor felici progressi. Durava frattanto quella ancor di Perugia, la quale abbiam veduto ch era stata in gran fiore ne' secoli precedenti. Egli è ben vero che una lettera di Aonio Paleario ci potrebbe far credere ch’ essa in questo secolo fosse decaduta di molto; perciocchè egli scrive di averla abbandonata, perchè tutta spirava rozzezza e barbarie (l. 1, ep 9). Forse però il Paleario volle con ciò dir solamente che quella università era comunemente rivolta a’ gravi studi della giurisprudenza, i quali al Paleario oratore e poeta sembravan per avventura barbari e incolti. Ed è certo ch’essa ancora fu oggetto della premura e del zelo de’ romani pontefici; perciocchè Gregorio XIII rilasciò ad essa più censi di cui era debitrice alla Camera, e reca(<7) Questa università divenne allora sì celebre, die, come ha osservato il eli aliate Secassi (Vita del Mazzoni, p. 88), il celebre Giulio Poggiano volendo esortare e istruire il Graiiani allor giovinetto a scegliere un luogo opportuno agli studi, potè dirgli che, se voleva a lui credere, avrebbe anteposta Macerala, qual era allora, non solo a Padova, ma anche a Parigi.