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PRIMO |d3 ,,3, 224, 289), e negli Epigrammi da lui scritti per esaltare le più celebri eroine, uno ne ha in onor di Costanza (ib. p. 359). Più sovente ancora ne fa menzione il Bandello. Fin quando ella era in Verona nella casa del secondo suo marito, ov egli sbandito da Genova erasi ritirato, egli si stava con lei, e con lei pure fuggissene in Francia, ove il re Arrigo II, per premiare in lui i servigi di Cesare insieme e di Costanza, gli diede nel 1550 il vescovado di Agen, riservando però la metà delle rendite per Ettore Fregoso loro figliuol primogenito, allor fanciullo (V. Mazzucch. Scritt. ital. t 2, par. 1, p. 202). Ivi dunque visse lungamente Costanza, e molte infatti delle novelle del suddetto Bandello si veggono innanzi ad essa narrate, e dalle medesime raccogliamo che la casa di essa era di continuo frequentata da uomini dotti che insieme con lei passavano i giorni in eruditi e piacevoli ragionamenti (V. Novell, t. 2, nov. 24 29, 32, 33, 37;. Ma sembra poi, ch’ ella passasse a Padova, come raccogliamo dalla Vita di Vincenzo Pinelli scritta da Paolo Gualdo. Ginevra Rangona sorella di Costanza fu moglie dapprima di Giangaleazzo figlio del celebre Niccolò di Correggio, poscia in seconde nozze di Luigi Gonzaga marchese di Castiglione, e padre di D. Ferrante, come raccogliamo da due novelle del sopraccitato Bandello (t. 1, nov. 58; t 2, nov. 8), e da un’ altra (t 2, nov. 15), in cui nominando il co Guido di lei fratello lo dice cognato del suddetto marchese Luigi. Ella ancora fu posta da Giulio Cesare Scaligero nel numero delle