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1 i6 LIBRO ragione lai lode a Francesco Maria li, nipote del I (Vita'd Ulisse Aldovrandi,.p. 57). Guidubaldo di lui figliuolo fu egli ancora e nella magnificenza delle sue fabbriche, e nella protezione accordata alle scienze imitator degli esempii paterni. Ma assai maggior nome lasciò a questo riguardo l’ultimo de’ duchi d’Urbino, cioè il suddetto Francesco Maria II, figliuolo di Guidubaldo. Tutti gli scrittori di que’ tempi ce lo rappresentano come principe versatissimo nelle lettere e nelle scienze di’ogni maniera, occupato, in quel tempo che le pubbliche cure gli lasciavano libero, nella lettura de’ migliori libri, e nelle erudite conversazioni co teologi, co’filosofi, co'professori più illustri, e fornito perciò delle più belle cognizioni intorno alla storia naturale, alla teologia, e ad ogni altro genere di erudizione. Egli di fatto, oltre l aver avuto a suo aio il celebre Muzio Giustinopolitano, da cui gli si dovette istillare nell’animo una non ordinaria stima pe’ dotti, ebbe ancora a suoi maestri ne’ primi studj Vincenzo Bartolii da Urbino e Lodovico Corrado mantovano, famoso letterato, come lo dice lo stesso duca nella Vita che di se medesimo scrisse, e che di fresco è stata data alla luce (N. Racc. Calog. t. 29, p. 6). Quindi negli anni suoi più maturi coltivò studiosamente la matematica sotto il celebre Federigo Commandini, e in essa fece assai lieti progressi, come si afferma da Bernardino Baldi (Elog: della patria, p. 30). Lo stesso duca di sè parlando nella poc’anzi citata sua Vita, Ritornò, dice (l. c. p. 100), a suoi studi tralasciati, i quali erano stati prima di