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Ila LIBRO di Luigi I conte di Sabbioneta. e di Cammii((1 Bentivoglio, come Ortensio Landi fa narrare lei stessa (Diai. (L'ila consolaz. della sacra Scrit. p. 2). In fatti tra le sue lettere ne scrive una ad Emilia sua cognata (Lettere, p. 103), cioè ad Emilia Gonzaga moglie di Carlo Gonzaga conte di Sanmartino di lei fratello, Io so che le Lettere stampate sotto il nome di essa sono di Ortensio Landi, come molti hanno avvertito (V. Fontanini, Eloq. ital, colle, note (d Ap. Zeno t 1, p. 220). Le cose però, che in esse si narrano della prigionia di Gianpaolo Manfroni di lei marito in Ferrara, per le trame da esso ordite contro la vita del duca Ercole II, della condanna di morte che contro lui fu pronunziata solennemente al 1 d'agosto del i5<{(5, e della grazia che il duca gli fece, cambiando la pena di morte nella perpetua prigionia, ove poscia morì a 9 di febbraio del 1552 tutte queste cose, io dico, son certe, e chiaramente )>111 ovate, sì dalle due orazioni di Bartolommeo Ricci, una a favor del Manfroni, l’altra a nome di Lucrezia in ringraziamento al duca per la vita conceduta al marito (Op. t. 1, p..jG, cc.), sì dalla storia del fatto medesimo che narrasi dal Muratori (Antich. Est par. 2, p. 369)). Il Landi adunque dovette finger le lettere sulla verità del fatto5 e solo io credo che v aggiugnesse del suo lo scrivere che fa Lucrezia a tutti i potentati del mondo, e perfino al Gran Turco, perchè s’interpongano a favore del suo marito presso il duca Ercole. Se’non che narrandosi da Filippo Rodi ne’ suoi mss. Annali di Ferrara esistenti in questa biblioteca Estense,