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essi deesi annoverare singolarmente Cesare, amico e compagno negli studi di Baldassar Castiglione ili Milano c nella corte d'Urbino, e morto in età immatura nel i5ii. Oltre una canzone e cinque lettere che se ne hanno Ira le Opere del Castiglione, son celebri singolarmente le Stanze da lui e dal Castiglione composte, e che furono recitate nella suddetta corte d Urbino, e che sono una specie di dramma pastorale. Più copiose notizie si posson vedere intorno a Cesare raccolte dal chiarissimo abate Serassi, e premesse alla nuova edizione da lui fatta in Roma delle Poesie d'amendue nel i 760, e presso l'abate Bettinelli (l.cit p.S3). Di Curzio Gonzaga, che fu in armi non meno che in lettere valoroso, abbiain le Poesie stampate in Venezia nel 1535, e una commedia intitolata Gli Inganni, e un poema eroico col titolo di Fidamante} lodato dal Tasso, ma die ciò 11011 ostante non è in gran pregio (V. Quadrio, t. 1, p. 2(>7; t. 5, p. q3; t. 6, p. 668). Tra le Lettere mss. di D Fer laute Gonzaga ve n1 lia alcune a lui scritte da Curzio nel i5y5. Il Cagnaui, nella Lettera cronologica poco innanzi citata, accenna ancora 110 LIBRO testimonio di veduta, che Clemente V ili trenta e più lettere aveagli scritte in diversi tempi a lui chiedendo consiglio or intorno a quistioni teologiche, or intorno alla riforma de’ religiosi: tanto era il concetto in cui quel pontefice avea la prudenza e il saper del Gonzaga. XXXII. Io non mi stenderò a ragionare distesamente di altri di questa famiglia, di alcuni de’ quali non sappiamo se da vicino o da lungi appartenessero a’ principi della medesima. Tra