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PRIMI) if5 che ei teneva nella sua corte: Compagni quasi alle vostre lettere e alla vostra Poesia avete oltre a tante altre doti voluto avere vosco due Bernardini, il Mariani Segretario vostro, e il Baldi, mercè vostra, ora Abate di Guastalla, Filosofo e Matematico e Poeta grande... e Girolamo Pallantieri poeta Lirico e Bucolico... e con costoro Muzio Manfredi ormai famoso ed eccellentissimo Rettorico e Poeta e Lirico e Tragico... carissimi tutti a voi, Principe magnanimo, e che sentono e godono della vostra beneficenza. In fatti le moltissime lettere a lui scritte e da lui, che tuttor si conservano nell archivio di Guastalla, ci mostrano questo principe in continuo ed amichevol commercio con molti de’ migliori scrittori di quel tempo, come con Diomede Borghesi, con Angelo Ingegneri, col suddetto Baldi, col P. Antonio Possevino gesuita, con Cammillo Capilupi, e con più altri. Bella testimonianza innoltre del favore in cui era la poesia alla corte di Guastalla, abbiamo in una lettera del cav Battista Guarini scritta al Vialardi nel 1583, ove racconta che tornando da Milano, era stato ivi accolto da D. Ferrando, che certo si può dire il vago delle Muse, e che ivi a vea trovato Curzio Gonzaga, Muzio Manfredi, la contessa di Sala con più altre gentilissime dame; e che Ferrando avea voluto che in presenza di quella sì onorevole compagnia ei recitasse il suo Pastor fido, il quale vi era stato udito con grandissimo applauso (Guar. Lettere, p. 60, ed. Ven. 1606). Oltre le Rime che se ne trovano sparse in diverse raccolte, avea egli scritta una favola