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1)4 LIBRO che luttor si conservano nell’archivio di Guastalla, cel mostrano corrispondente, amico e benefattore de più celebri letterati di questa età, come di molti d’essi parlando dovrem vedere. XXVIII. Dopo la morte di Cesare, il quale finì di vivere in Guastalla nel 107^ » assistito dal S. cardinale Carlo Borromeo fratello di Cammilla sua moglie, Ferrante II, di lui figliuolo, gli succedette in età di 12 anni, perciocchè, come raccogliesi da una lettera inedita di Paolo Giovio, era nato nel luglio del 1563, e perciò sotto la tutela della suddetta sua madre (V. Affò, Antich. e pregii della Chiesa di Guast. p 141). Grande era stata la cura di Cesare nel farlo istruir negli studi; e fra le lettere mss. di esso molte se ne hanno da lui perciò scritte a diversi l’an 1570, affin di trovargli un ottimo precettore. Fu richiesto fra gli altri il celebre Lorenzo Frizzolio; ma egli se ne scusò; nè io so chi fosse poi a tal fine trascelto. Egli cresciuto in età non imitò solamente, ma superò ancora di molto gli esempii del padre nel coltivare e nel protegger le lettere. Francesco Patrizi, a lui dedicando nel 1586 la sua.Deca disputata della Poetica, dopo aver rammentate le lodi di Ferrante di lui avolo e di Cesare di lui padre, passando a quelle dello stesso Ferrante II, dice ch’egli fin da fanciullo s’invogliò di sapere la teologia, la filosofia morale, la politica, la matematica; e che in età di 15 anni scrivea sì elegantemente in ogni genere di poesia italiana, ch’ era già oggetto a tutti di maraviglia. Annovera quindi gli uomini dotti